Il furto sacrilego

Olio sur tela, 160 × 240 cm
Milano, Museo Diocesano, inv. MD 2001.060.001
1731-1735 c.

La notte del 6 gennaio 1731, alcuni ladri s’introducono nella chiesa di Santa Maria di Campomorto a Siziano, nei pressi di Pavia. La tela di Magnasco rappresenta nel dettaglio l’intera vicenda, dall’effrazione fino all’impiccagione dei malviventi, passando per la macabra apparizione degli scheletri, che emergono dalla cripta armati di torce per difendere la chiesa. L’episodio è stato riscoperto soltanto nel 1938, grazie alla pubblicazione di un documento che ripercorre con precisione le fasi del processo. Magnasco riprende un fatto di cronaca con una composizione vasta e ambiziosa: fedele alla testimonianza fornita dagli stessi malfattori, l’artista si emancipa dal rendiconto impassibile e pedagogico tipico degli ex voto. Al contrario, egli attinge dalla ricchezza emotiva e drammatica del racconto, proponendone una rappresentazione degna delle danze macabre, che si avventura fin nelle profondità più insondabili della coscienza.