La dissipazione e l’ignoranza distruggono le arti e le scienze

Olio su tela, 62,3 x 91,5 cm
Collezione privata, già Galerie Canesso
1735-1740 c.

In una ricca alcova, una dama intrattiene giocando a carte un giovane prete, un uomo di legge in piedi dietro una poltrona, un gentiluomo in abito blu e un militare con indosso un tricorno. Dietro di loro un cinghiale si protende verso la sua immagine riflessa in un grande specchio, simbolo della vanità. Sulla destra, una scrofa, simbolo della lussuria, e un asino, simbolo dell’ignoranza, calpestano un cavalletto da pittore, dei libri e un mappamondo, che rappresentano le arti e le scienze; sullo sfondo un uomo incensa letteralmente un secondo asino, che siede su un alto trono coperto da un baldacchino.
Concepito come una scena di teatro, di cui si riconosce il sipario alzato, questo capolavoro della pittura europea esprime una critica feroce dell’ozio e della mondanità, della lussuria e dell’ignoranza. Attraverso la denuncia delle frivolezze di una cortigiana o la rappresentazione dell’oltraggio alle arti e le scienze, quest’opera rivela, in un tono a cui pochi altri artisti hanno osato spingersi, il grande teatro del mondo da cui il Tempo (nell’angolo in basso a destra), ferito, cerca di fuggire.